GLI IONICI E L'ARCHÈ
LA PRIMA RIFLESSIONE FILOSOFICA
La
prima riflessione filosofica si sviluppò per rispondere alle domande
riguardanti l’origine dell’universo, la vita sulla terra e il perché delle
cose. Coloro che diedero il via a questo nuovo stile di pensiero furono i
pensatori di Mileto, città della Ionia, Talete, Anassimandro e Anassimene. Abbiamo
pochissime informazioni riguardo a quest’ultimi, se non quelle tramandate dai
testi di Platone, Aristotele e Diogene Laerzio.
I
tre grandi pensatori tentarono di spiegare i fenomeni atmosferici e
meteorologici, basandosi su cause naturali. E ognuno di loro introdusse una
causa, un principio a tutto, che chiamarono (dal greco) “archè”.
TALETE
ANEDDOTO
Platone narra che Talete, intento a studiare, non badando a dove metteva i
piedi, cadde in un pozzo suscitando in questo modo la risata di una donna
passante per di lì che commentò dicendo che i filosofi hanno la testa fra le
nuvole. Questo avvenimento conferma l’immagine negativa associata alla
filosofia da persone semplici e poco colte.
Talete
sosteneva che il principio di tutto, ovvero il suo archè, fosse l’acqua. Questo
perché lui associava l’acqua alla nascita, nel momento in cui le acque si
rompono.
Egli
immaginava che all’origine ci fosse soltanto un oceano dal quale poi si creò la
vita, successivamente la terra e i corpi celesti.
ANASSIMANDRO
Anassimandro
sosteneva che il principio di tutto non poteva essere racchiuso in una sola
parola, gli diede quindi il nome “àpeiron” che sta a significare “senza confini”.
Secondo
Anassimandro le cose derivano da una separazione/differenziazione, retta da una
legge chiamata Dike (giustizia). Ciò avviene attraverso un movimento rotatorio nel
quale tutti i contrari, come per esempio caldo e freddo, secco e umido, si
sviluppano. Questo processo genera infiniti mondi che si dissolvono per poi
ricomporsi, attraverso un ciclo eterno.
Seppur,
secondo la teoria di Anassimandro, la separazione sia alla base della vita, possiede
anche dei lati negativi. Infatti è artefice di infelicità dal momento che gli
umani sono legati ad un “tutto originario” dal quale provengono.
ANASSIMENE
Anassimene
considerava come principio di tutto l’aria, il respiro. Associava il principio
primo all’anima del mondo.
Secondo il filosofo, le cose nascono e si trasformano attraverso la condensazione e rarefazione. Infatti, quando l’aria si rarefà diventa fuoco, e quando si condensa diventa gradualmente vento, nuvola, acqua, terra e pietra. Perciò, l’universo esiste grazie a questo processo eterno.
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